Se stai pensando di cambiare lavoro o ti trovi in una situazione di incertezza professionale, questa notizia sulla NASpI (la nostra indennità di disoccupazione) è fondamentale. L'INPS, con la recente Circolare n. 98 del 5 giugno 2025, ha chiarito un'importante novità introdotta con la Legge di Bilancio 2025. Vediamo insieme, in modo semplice e chiaro, cosa cambia e chi riguarda. In parole semplici, il governo vuole evitare che vengano create interruzioni lavorative "pianificate" al solo scopo di ottenere l'indennità di disoccupazione. L'obiettivo è rafforzare i requisiti per accedere alla NASpI e garantire che l'aiuto vada a chi ne ha davvero bisogno a causa di una perdita di lavoro involontaria. La nuova regola riguarda una situazione specifica: Un lavoratore si dimette volontariamente (o accetta una risoluzione consensuale) da un contratto a tempo indeterminato. Entro i 12 mesi successivi, perde in modo involontario un altro lavoro (ad esempio, per licenziamento o fine contratto a termine). In questo caso, per poter richiedere la NASpI, scatta un nuovo requisito contributivo. Per avere diritto alla NASpI dopo questa sequenza di eventi (dimissioni volontarie + successiva perdita involontaria del lavoro), il lavoratore deve dimostrare di aver lavorato e versato almeno 13 settimane di contributi nel periodo che intercorre tra le dimissioni volontarie e la successiva cessazione involontaria. Facciamo un esempio pratico: Marco si dimette da un lavoro a tempo indeterminato il 1° febbraio 2025. Trova un nuovo lavoro a tempo determinato il 1° maggio 2025. Il suo contratto scade e non viene rinnovato il 31 luglio 2025 (cessazione involontaria). Per avere diritto alla NASpI, Marco deve aver accumulato almeno 13 settimane di contributi tra il 1° febbraio e il 31 luglio. Se ha lavorato solo per 10 settimane in quel periodo, non potrà accedere all'indennità. È importante sottolineare che questa nuova e più stringente regola NON si applica in alcune situazioni specifiche e tutelate dalla legge. Sei escluso se le tue dimissioni sono avvenute: Per giusta causa: Ad esempio, se non ricevi lo stipendio, subisci mobbing o per altre gravi inadempienze del datore di lavoro. Durante il periodo di maternità o paternità tutelato (secondo il D.Lgs. n. 151/2001). Nell'ambito di procedure di risoluzione consensuale protetta (art. 7 della legge n. 604/1966), spesso utilizzate in caso di accordi aziendali. In questi casi, l'accesso alla NASpI segue le regole tradizionali, perché la volontà del lavoratore è considerata giustificata o protetta. Niente panico: le regole per calcolare l'importo mensile della NASpI e la sua durata massima non sono state toccate. La modifica riguarda solo il requisito di accesso in quella specifica circostanza che abbiamo descritto. Questa nuova disciplina si applica a tutti gli eventi di disoccupazione involontaria che si verificano a partire dal 1° gennaio 2025. La legge non è retroattiva, quindi non tocca le situazioni passate. La Circolare dell'INPS chiarisce una modifica importante, pensata per rendere il sistema degli ammortizzatori sociali più equo e sostenibile. È una stretta mirata a evitare abusi, che però non penalizza chi perde il lavoro per cause di forza maggiore o in situazioni meritevoli di tutela. Spero che questa guida ti sia utile! Condividila con chi potrebbe averne bisogno per non farsi trovare impreparato. Qual è la novità principale? Una stretta contro i "furbetti"
Il nuovo requisito in pratica: Le 13 settimane di contribuzione
Chi è escluso da questa nuova regola? I casi tutelati
Cosa NON cambia? Calcolo e durata restano uguali
Da quando è attiva la novità?
In conclusione