ALL RIGHTS RESERVED - AVVOCATO MASSIMILIANO CONTI

 

Studio legale a Siracusa in Viale Teracati 106/B - EMAIL: conti.massimiliano@yahoo.it

 

P.IVA 01843980895

Mobbing in azienda: riconoscere i segnali e tutelare i propri diritti

2025-09-19 16:31

Avv. Massimiliano Conti

Mobbing in azienda: riconoscere i segnali e tutelare i propri diritti

Il termine mobbing descrive una situazione insidiosa e complessa che può minare la salute e la dignità di un lavoratore, con conseguenze devastanti a

Il termine mobbing descrive una situazione insidiosa e complessa che può minare la salute e la dignità di un lavoratore, con conseguenze devastanti a livello personale e professionale. Spesso si confonde il mobbing con un "semplice" conflitto tra colleghi o con un capo severo. La differenza sta nella sistematicità, intenzionalità e durata delle azioni. Il mobbing è un vero e proprio comportamento persecutorio, caratterizzato da una serie di atti vessatori che, pur potendo sembrare innocui se presi singolarmente, si ripetono nel tempo con l'obiettivo preciso di emarginare, isolare o danneggiare la vittima. 

Questi comportamenti possono provenire da:

 

Superiori (mobbing verticale).

Colleghi (mobbing orizzontale).

Subordinati (mobbing ascendente).

 

I caratteri essenziali del mobbing secondo la giurisprudenza

Sulla base di quattro sentenze analizzate, la Corte di Cassazione, con un orientamento consolidato, ha individuato i caratteri strutturali del mobbing nei seguenti elementi, che devono essere tutti presenti perché la fattispecie sia configurata:

Una pluralità di comportamenti vessatori e persecutori, anche se singolarmente leciti.

La loro sistematicità e durata nel tempo.

L'intento persecutorio unificante, che lega tutti i comportamenti.

La lesione della salute, della personalità o della dignità del lavoratore.

Un nesso causale tra le condotte e il danno subito.

 

L'elemento chiave: l'onere della prova

In una causa per mobbing, l'onere della prova ricade interamente sul lavoratore. Spetta al dipendente dimostrare, in modo accurato e circostanziato:

L'esistenza di un danno alla salute.

La nocività dell'ambiente di lavoro.

Il nesso causale tra l'ambiente nocivo e il danno subito.

Soltanto una volta che il lavoratore ha fornito la prova di queste circostanze, spetta al datore di lavoro l'onere di dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie per prevenire il danno.

L'elemento che distingue il mobbing da altri conflitti lavorativi è l'intento persecutorio. Anche se i singoli provvedimenti del datore di lavoro sono formalmente legittimi, ciò non esclude l'esistenza di un intento vessatorio, che va accertato tenendo conto di tutte le circostanze del caso concreto. Il datore di lavoro, in base all'articolo 2087 c.c., ha l'obbligo di garantire la salute e la dignità del lavoratore e la sua responsabilità può derivare anche dalla mancata adozione di misure necessarie a tutelare il dipendente.

 

Le sfide legali: i dati statistici

I dati giurimetrici evidenziano le difficoltà che i lavoratori incontrano quando avviano una causa per mobbing. Analizzando un campione di sentenze, emerge un quadro complesso:

 

In generale: Su 50 sentenze totali relative a procedimenti disciplinari, il 70% (35 sentenze) è stato perso dal lavoratore, mentre solo il 10% (5 sentenze) è stato vinto.

Come ricorrente (lavoratore che agisce in giudizio): La situazione è ancora più critica. Su 41 sentenze in cui il lavoratore ha presentato ricorso, l'83% (34 sentenze) è stato perso, e non c'è stata alcuna sentenza vinta. Questo dato si riflette anche nei casi di mobbing e demansionamento, dove su 18 sentenze totali presentate dal lavoratore, il 72% (13 sentenze) è stato perso.

 

Mobbing verticale: I casi che riguardano il mobbing verticale (quello perpetrato da superiori) sono i più numerosi, con 136 sentenze totali analizzate. Anche in questo scenario, il 64% dei casi è stato perso dal lavoratore, a fronte di un 12% di sentenze vinte. Se il lavoratore è l'attore del giudizio, la percentuale di sconfitte sale al 76%.

 

Mobbing orizzontale: Su 7 sentenze totali, il 57% è stato perso dal lavoratore, mentre il 14% è stato vinto.

Queste statistiche dimostrano che l'onere della prova è particolarmente gravoso e richiede un'assistenza legale qualificata. Sebbene le percentuali di vittoria siano basse, non sono nulle e, soprattutto, la giurisprudenza riconosce la necessità di un'analisi approfondita del contesto.

 

La tutela legale: come muoversi

Nonostante non esista una legge nazionale specifica, la tutela del lavoratore è garantita attraverso l'applicazione del Codice Civile. L'articolo 2087 del Codice Civile è il fondamento principale, imponendo al datore di lavoro l'obbligo di tutelare l'integrità fisica e morale del dipendente. Se il datore non interviene, può essere chiamato a risarcire i danni.

 

L'importanza della consulenza legale

Se pensi di essere vittima di mobbing, è fondamentale agire con cautela e raccogliere prove. Documentare ogni episodio, conversazione o messaggio può fare la differenza. Il mio studio legale può aiutarti a:

Valutare se le condotte subite rientrano nella definizione di mobbing.

Costruire un quadro probatorio solido.

 

Intraprendere le azioni legali più appropriate in sede civile, per tutelare i tuoi diritti e ottenere un giusto risarcimento per i danni subiti, inclusi quelli patrimoniali (ad es. differenze retributive) e non patrimoniali (danno alla salute e alla dignità).

Non sei solo. Il mio studio legale può aiutarti a uscire da una situazione di sofferenza e a garantirti un ambiente di lavoro sereno e rispettoso.

CONTATTI


facebook
linkedin
whatsapp

Cellulare

Email

342 5960 072

conti.massimiliano@yahoo.it