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Assegno per il Nucleo Familiare: la Cassazione chiarisce l'onere della prova sul reddito

2025-10-21 10:09

Avv. Massimiliano Conti

Assegno per il Nucleo Familiare: la Cassazione chiarisce l'onere della prova sul reddito

Un'interessante ordinanza della Corte Suprema di Cassazione, Sezione Lavoro, la n. 3805/2025 , pubblicata il 16 ottobre 2025. Questa decisione è molto

Un'interessante ordinanza della Corte Suprema di Cassazione, Sezione Lavoro, la n. 3805/2025 , pubblicata il 16 ottobre 2025. Questa decisione è molto importante perché ribadisce un principio fondamentale riguardo all'Assegno per il Nucleo Familiare (ANF) e, in  particolare, a chi spetta l'onere di provare i requisiti per ottenerlo.

La questione è cruciale, specialmente in casi che coinvolgono cittadini con familiari residenti all'estero. Vediamo insieme i dettagli del caso e cosa possiamo imparare da questa pronuncia.

 

Il caso: la richiesta di ANF e il contrasto tra i gradi di giudizio

La vicenda inizia con un ricorso presentato da un cittadino, inizialmente titolare di permesso di soggiorno di lungo periodo e poi cittadino italiano , per ottenere il riconoscimento dell'ANF per il periodo 2013-2016.

Mentre il tribunale di primo grado (Forlì) aveva inizialmente accolto la sua domanda , la Corte d'Appello di Bologna, su ricorso dell'INPS, ha completamente riformato la sentenza.

Il motivo della riforma da parte della Corte d'Appello è stato netto: il ricorrente non aveva fornito alcuna deduzione, allegazione o prova riguardo al requisito reddituale. Questo requisito, sottolinea la Corte territoriale, non riguardava solo il reddito del richiedente, ma quello dell'intero nucleo familiare , ed è un elemento costitutivo fondamentale per avere diritto al beneficio.

 

La decisione della Corte di Cassazione

Il lavoratore ha quindi presentato ricorso in Cassazione , sostenendo che la Corte d'Appello avesse interpretato erroneamente la legge (in particolare l'art. 2 della L. n. 153/88) e che avesse richiesto documenti (come un'autocertificazione) non previsti dalla norma, non ritenendo sufficiente la sua dichiarazione dei redditi (modello 730). Sosteneva, inoltre, che il reddito fosse solo una "condizione per l'erogazione" e non un "requisito costitutivo" del diritto.

La Corte Suprema, con l'ordinanza che analizziamo, ha rigettato il ricorso, e lo ha fatto con motivazioni molto chiare.

Prima di tutto, la Corte ha dichiarato il motivo inammissibile per diverse ragioni procedurali, tra cui il fatto che il ricorrente non avesse nemmeno riportato nel suo ricorso la dichiarazione reddituale che riteneva sufficiente, impedendo di fatto alla Corte di valutarla.

Ma è nel merito che la decisione diventa un monito per tutti. La Cassazione ha ricordato che, secondo la sua giurisprudenza costante, l'erogazione dell'ANF (previsto dall'art. 2 del d.l. n. 69/1988, convertito in l. n. 153/1988) presuppone una duplice condizione:

 

1) L'effettivo svolgimento di attività lavorativa.

2) La sussistenza del requisito reddituale.

 

Su questo secondo punto, la Corte è stata specifica: l'assegno non spetta se la somma dei redditi da lavoro dipendente (o pensione) è inferiore al 70% del reddito complessivo dell'intero nucleo familiare.

Nel caso specifico, la Corte d'Appello aveva correttamente accertato che mancava proprio la prova del reddito del nucleo familiare , in particolare per quella parte del nucleo che, all'epoca della domanda, risiedeva nel paese d'origine del ricorrente.

 

Cosa ci insegna questa sentenza

Come avvocato che si occupa di diritto della previdenza sociale, ritengo che questa sentenza ribadisca tre punti chiave:

Il reddito è un elemento costitutivo: Il requisito reddituale non è una mera formalità. È un "elemento costitutivo del diritto di credito azionato". Senza la prova di questo, la domanda non può essere accolta.

L'onere della prova è sul richiedente: Spetta al cittadino che chiede l'assegno dimostrare di possedere tutti i requisiti, incluso quello reddituale. Non è l'INPS a dover dimostrare il contrario.

Il reddito del "nucleo familiare" è totale: Non è sufficiente presentare la propria dichiarazione dei redditi (come un 730). È necessario documentare e provare i redditi dell'intero nucleo familiare , anche se alcuni componenti risiedono all'estero. La Corte d'Appello, infatti, aveva evidenziato proprio la "carenza di ogni deduzione, allegazione e prova" su questo punto.

Questa ordinanza ci ricorda quanto sia fondamentale istruire correttamente la pratica prima di presentarla, e certamente prima di iniziare una causa. La mancanza di documentazione completa sui redditi familiari può portare inevitabilmente al rigetto della domanda, come avvenuto in questo caso.

 

Se hai dubbi sulla tua posizione o hai ricevuto un diniego dall'INPS per l'Assegno per il Nucleo Familiare, ti invito a contattare il mio studio per un'analisi approfondita della tua documentazione.

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